La sua vita più luminosa del sole, Silvio la consegna a preghiere continue e ad affermazioni struggenti, di una fede, degna di un gigante nelle vie di Dio: <<Devo restare solo con Gesù, parlargli, dirgli tutto quello che ho nel cuore. Tu, mamma, riposati, che sei tanto stanca>>. <<Gesù, io soffro, come quando tu trasportavi la croce ed eri picchiato. Le mie sofferenze le unisco alle tue. Stammi vicino, Gesù!>>. <<Mamma, io sto percorrendo la strada del Calvario, ma dopo, ci sarà ancora la crocifissione. Mamma, preparati>>. <<Voglio pregare da solo. Gesù vuole da me, molte sofferenze e preghiere>>. <<Ogni mio dolore sia un gesto di amore per Te, o Gesù>>. <<Gesù, io credo che Tu mi vuoi bene>>.

Nel maggio 1979, la gamba sinistra si spezza. Ampie piaghe si aprono nel suo corpo. In giugno, perde anche la vista e, in settembre, in gran parte, l'udito. I dolori lo schiantano. Ma non si lamenta mai. Solo, chiede con insistenza assoluta: <<Voglio ricevere la Comunione tutti i giorni. Io ho bisogno di Gesù, tutti i giorni, che doni tanta forza a me e a voi, mamma e papà>>.

Quando don Luigi, quotidianamente, arriva a portargli Gesù, Silvio diventa radioso di gioia. Vuole solo Lui, come un assetato nel deserto cerca l'acqua, come chi si strugge interamente per Colui che ama.

Il mese di agosto è per Silvio uno strazio continuo. Stringe tra le mani una corona con le decine di diverso colore, uno per continente, il "Rosario missionario", e prega per il mondo intero, affinché Gesù sia conosciuto e amato, affinché i missionari lo facciano conoscere e amare. <<Papà – dice un giorno – vorrei essere conosciuto in tutto il mondo... Papà sarò molto amato!>>. Piccolo missionario della preghiera, dell'amore e del dolore a 12 anni, presto, il suo desiderio si sarebbe compiuto...

Lunedì 24 settembre 1979, al mattino, riceve, lucido e forte, per la terza volta, l'Unzione degli infermi e Gesù-Viatico per la Vita eterna. Prega con il parroco, don Vincenzo, e risponde alla fine, ad alta voce: <<Amen>>, come Gesù, il suo: <<Tutto è compiuto>> sulla Croce. Alle 21.20, mentre scende la sera e tutto è silenzio, Silvio Dissegna va incontro a Gesù, perdutamente amato.

Ai suoi funerali, partecipano decine di sacerdoti e un popolo senza numero, tutti segnati dentro dal passaggio in terra di questo piccolo angelo. La biografia che di lui scrisse don Antonio Bellezza si è diffusa in tutti i continenti della terra, la sua fama di santità, iniziata a nascere quando era ancora in mezzo a noi, è dilagata lontano. Oggi Silvio è conosciuto e amato in Italia e nel mondo, stupendo seminatore di speranza e di gioia, convincente portatore di Cristo, in primo luogo a chi soffre... Già si parla di grazie e di celesti favori ottenuti da Dio per sua intercessione. Ed è così che, attraverso la sua brevissima esistenza tutta tesa nell'offerta a Dio – direbbe Vittorio Messori – passa la storia, quella decisiva e vera, più che attraverso i potenti e i sapienti della terra. <<Dio ha scelto i deboli per confondere iforti>> (1Cor 1,27).

L'8 febbraio 1995, iniziando la sua "causa" di beatificazione, il cardinale Saldarini, Arcivescovo di Torino, all'omelia dice: <<Nel cuore di ogni cristiano, vi è il fuoco di santità del Cristo. Lui che è tutto in tutti. Sul volto di ciascuno, brilla la bellezza del Cristo, ma ciascuno risplende, secondo il suo nome ricevuto nel Battesimo>>.

Sul volto di Silvio, 12 anni di età – guardatelo! – risplende Gesù vivo. Che presto, elevato agli onori degli altari, tutti possano vedere, anche grazie a lui, questo Volto divino! Nel cuore di Silvio è arso, al di là di ogni bufera, il fuoco di Gesù vivo. Che questo fuoco, dal suo cuore di bambino, divampi nel mondo intero, per milioni di fratelli, in un incendio inestinguibile di amore!

Dal 9 novembre 2001, la "causa" di canonizzazione di Silvio Dissegna prosegue a Roma.