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Oggi 13 agosto, ricorre il primo mese della morte di don Lio. Lo ricordiamo nella preghiera, con l'affetto per il dono della sua vita e del suo ministero sacerdotale. Riportiamo un suo articolo tratto dal Bollettino di Silvio di maggio 2013. Leggendo questo testo di don Lio, facciamo memoria del Venerabile Silvio e ci prepariamo alla sua festa che sarà celebrata a Poirino, domenica 29 settembre.

<<Mi ha sempre colpito la storia di Silvio Dissegna, non solo quella dolorosa della malattia, ma anche quella della sua vita normale, ordinaria, quotidiana. Non è che fosse perfetto, perché solo Dio è perfetto, ma stupisce scoprire in un ragazzino di quell’età una maturità e coscienza dei valori della vita, che non ritroviamo in tanti adulti. La crisi di oggi è stata definita una crisi di valori: ora sono innumerevoli i valori che l’uomo deve perseguire e tenere ben presenti se vuol realizzarsi ed essere felice. Provo allora a ricordare, così a memoria, alcuni valori che ho scoperto in Silvio.

Il valore dell’"interiorità",che abitua a guardare dentro di noi, a scoprire l’Altro che è Dio, a mettersi in contatto con Lui, perché è ritenuto il più importante e il più vero, a contare su ciò che vale e non scompare col tempo,anzi si accresce con gli anni. Silvio pregava molto, anche di notte.

Il valore del "silenzio", che aiuta a regolare la propria voce, a ritagliarsi spazi di interiorità e di preghiera e di riflessione. Silvio chiedeva di star solo a pregare il suo Amico Gesù.

Il valore della "gentilezza e del rispetto degli altri", che si nutre dell’esempio degli adulti e cresce nella coerenza, va applicato sempre e dovunque con tutti; che è poi il fondamento della buona educazione: il tutto coltivato con cura e paziente costanza. A chi andava a trovarlo, Silvio non parlava quasi mai di sé, ma si interessava degli altri e dei loro problemi.

Il valore della "meraviglia", che è la capacità di stupirsi delle infinite cose che accadono e ci circondano, ricchezza del creato e delle sue creature. Si fermava a vedere i fiorellini e un giorno si fece portare una zolla d’erba primaverile, per gustarne il profumo.

Il valore dell’ "ottimismo", che rende la persona generosa, serena e piacevole. Silvio invitava tutti quelli che andavano a trovarlo, ad aver fiducia in Dio.

Il valore della "tenerezza", che rende capace di tanti piccoli atti che danno gioia e coraggio a chi ci vive accanto, anche se si è ammalati o sofferenti: una tenerezza di fatti concreti,come ha fatto Silvio: l’offerta di un fiore o di una letterina d’amore alla mamma, di una parola gentile, di una continua riconoscenza verso tutti.

Il valore dell’ Silvio e i valori della vita "entusiasmo", uno dei più grandi che possediamo, vera locomotiva della vita, da difendere e conquistare con l’incoraggiamento. Quante volte infondeva fiducia agli stessi genitori, invitandoli a pregare e sperare.

Il valore della "volontà", è la capacità di portare a termine le piccole o grandi imprese, come grinta per conquistare ciò che ci siamo proposti, come coraggio di fronte agli ostacoli. "Da grande farò o il calciatore o il maestro", diceva con decisione.

Il valore del "lavoro" inteso come voglia di fare bene il proprio dovere, nonostante difficoltà, pigrizie e cattivi esempi degli altri. Difatti fino all’ultimo si può dire che Silvio ha fatto i suoi compiti scolastici, dando addirittura l’esame a letto, con ottimi voti. Inoltre aiutava molto i genitori nei loro lavori quotidiani.

Il valore della "gratitudine", che fa scoprire quanto ognuno deve all’altro, quanto è prezioso ogni uomo che interviene nella nostra vita. Diceva grazie a tutti.

Il valore della "magnanimità", che per tanti si confonde con la debolezza, invece nasce da una grande fortezza d’animo, come la generosità, l’amore verso gli altri e la compassione verso chi offre. Silvio regalava ai suoi compagni di gioco le palline che lui stesso aveva vinto, dicendo "Tanto è solo un gioco!"

Il valore della "sobrietà", tanto necessario in questi tempi di consumismo, di sciupii, di un benessere che distrugge la persona e procura dipendenze che uccidono la libertà; virtù che aiuta a ritornare al necessario che rifiuta il superfluo. Silvio si accontentava di poco, nel vestire e nel cibo, non voleva giochi costosi.

Il valore del "perdono", che spegne ogni aggressività, aiuta il disgelo, rasserena l’ambiente, dà pace alla vita. Silvio si preoccupava degli altri e di non far del male a nessuno e, quando sbagliava, chiedeva subito perdono.

Chi conosce anche poco la vita di Silvio, si renderà conto delle verità di queste affermazioni e saprà anche capire che, quanto più una persona si avvicina a Dio, tanto più anche il suo corpo, i valori solo umani vengono valorizzati, messi in risalto e accresciuti. Silvio insegna. E sarebbe bello che tanti ragazzi (e adulti), lo prendessero come maestro!>>

Don Lio.
(Bollettino di Silvio, maggio 2013)